mercoledì 15 maggio 2013

Tu la mia piccola stilista...

Eravamo in giro insieme stamattina, tu ed io come tante altre volte, passeggiavamo mano nella mano per le strade piacevolmente illuminate da un sole primaverile, buttando un occhio alle vetrine super ordinate e alle bancarelle stracolme di cose colorate, mentre andavamo alla ricerca di un forno dove comprare il panino per te. 
Mentre tu stranamente non protestavi per una "passeggia" (il -ta in fondo alla parola proprio non lo vuoi mettere) di shopping, io mi guardavo attorno, per nulla attratta dalle cose per me e cercando di non soffermarmi troppo da quelle per te, che per riuscire ad indossare almeno una volta ogni capo presente nel tuo guardaroba, dovresti cambiarti tre volte al giorno, o vivere due estati da "treenne"... 
Poi come era facilmente immaginabile, non ho resistito e mi sono fermata dal mio solito "amico", che vende bellissime cose per bambini: completi, abiti, pantaloni, insomma, a seconda della stagione da lui puoi trovare davvero capi bellissimi... 
Una delle prime cose che ho comprato lì è stato un minivestito di un morbidissimo velluto rosso fiammante, era il sei di ottobre di quasi tre anni fa, mi ricordo anche la data e tu saresti nata a distanza di soli due giorni. Io avevo guardato quel vestito appeso alla gruccia, lo avevo preso in mano e mentre le mie dita lo sfioravano, ti avevo subito immaginata lì dentro e ancor prima di comprarlo, avevo già deciso che sarebbe stato perfetto per il tuo primo Natale. Nemmeno la gonna salopette di stoffa kilt sui toni del rosso, regalata a fine novembre dalla nonna, è riuscita a farmi cambiare idea, e il 25 dicembre 2010 tu indossavi proprio il miniabito di velluto rosso comprato da me... 
Ed oggi in quello stesso posto, mentre io guardavo le magliette con Hello Kitty e mi ripetevo che proprio non ne avevi bisogno, (hai solo un corpo e due braccia), ho sentito che sibilavi un "bellissssimo", con almeno quattro "s" e poi partivi con una serie di "uao" esclamati a gran voce, e pieni di entusiasmo, che non potevano di certo lasciarmi indifferente. Mi sono avvicinata e ti ho vista in estasi di fronte ad un abito in sottilissimo cotone bianco, con piccole balze diagonali lungo tutta la parte anteriore del vestito e qualche rosa bianco su bianco, sparsa qua e là. L'ho guardato, lo preso in mano e ho rivisto il tuo armadio e mi sono detta "no, di un altro vestito proprio non ne abbiamo bisogno! E poi noi facciamo principalmente vita da spiaggia..." e mi sono rapidamente allontanata lasciandoti lì ferma a ripetere "'O pendiamo mamma? Posso povvallo? Dai peffavoeee?"... 
A quel punto mi sono messa a guardare degli altri vestiti appesi lì vicino e ho notato che le taglie partivano dai tre anni per arrivare fino ai 16 anni, con un'altezza minima di 170 centimetri. Mi è subito venuto in mente che noi eravamo alla ricerca (assolutamente disperata), di due vestiti uguali per te e per me, diversi solo per la taglia e la mia attenzione è immediatamente caduta su un modello che c'era appunto sia nella versione "treenne" che in quella più grande, che forse avrebbe anche potuto starmi, anche se non riuscivo ad immaginare in che modo... Avevo già i soldi in mano ed ero decisa a comprarli entrambi, quando all'ultimo secondo ho notato che l'abito bianco che tanto ti piaceva, c'era anche nella taglia più grande... Effettivamente, pensandoci bene, per "l'occasione" in cui dovrebbe servire a noi, l'abito bianco scelto da te, magari apportando qualche piccola modifica, eliminando il "total white" che mi sembra un po' fuori luogo, e aggiungendo qualche fiore colorato e qualche accessorio, era decisamente più adatto di quello che stavo guardando io... Eh sì, bisognava ammettere che il tuo era molto meno sportivo e con buona probabilità il modello e soprattutto le balze "tattiche", avrebbero anche potuto riuscire a mascherare meglio i miei difetti e forse anche a nascondere la mia pancia, che dopo la gravidanza è rimasta molto (troppo), in evidenza... 
Ci ho pensato un po', e anche se fino all'ultimo secondo ho continuato ad avere il dubbio che una volta lì dentro avrei finito per sembrare un'enorme meringa, ho pensato che per togliermi qualsiasi dubbio avrei fatto meglio a portarmi a casa entrambi i vestiti, il tuo e il mio, per poterli provarli fra le quattro pareti domestiche e decidere con calma se potrebbero essere adatti alla nostra "occasione"...
Una volta a casa ho subito provato il mio e già la scoperta di riuscire a "starci" è stata una piacevole sorpresa e poi anche se devo ammettere che faccio un po' fatica a vedermelo addosso, e forse un po' l'effetto "panna montata" lo fa, devo ammettere che non mi sta poi così male, temevo peggio!!!
Stasera, anche se so che per tradizione e scaramanzia non si dovrebbe fare, quando papà tornerà a casa dal lavoro glielo farò vedere e gli chiederò il suo parere, così poi potrò decidere se tenerli o restituirli entrambi... Sia chiaro Alice, se non resta il mio, non tengo nemmeno il tuo...
Stai a vedere che alla fine li teniamo, e così il mio vestito da sposa lo hai scelto tu...



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