Tu parli tanto, direi ininterrottamente.
Crescendo ovviamente hai migliorato molto il tuo modo di parlare e di solito adesso non è poi così difficile capirti.
A parte la lettera "R".
La "R" ti è uscita forse per caso un paio di volte e quando è successo è venuta fuori piuttosto inaspettatamente, in una forma marcata, decisa... e divertente!
In linea di massima la sostituisci con altre lettere, spesso con la "L" o con la "I", oppure addirittura la salti a piè pari.
Ecco così che crei parole anzi, "palole" buffe come "Ittoante" (Ristorante), "Blu Ivei" (Blue River), "Ipei" (Iper), "Pefeito" (Preferito), "Osa" (Rosa), "Loppo" (Rospo) o "Licaddo" (Riccardo) per gli amici "Licky" (Ricky).
In internet ho trovato diversi articoli e spiegazioni in merito alla pronuncia della "R" nei bambini. Alcuni molto, forse anche troppo, specifici e dettagliati altri più accessibili anche da un pubblico non addetto ai lavori.
Questo mi è sembrato chiaro, preciso, ma non troppo tecnico.
"Il suono "R" è spesso tra gli ultimi a comparire durante lo sviluppo linguistico del bambino. In linea di massima, un corretto sviluppo della articolazione dei suoni della lingua prevede che il fonema "R" emerga tra i due anni e mezzo ed i tre anni e mezzo, ma spesso avviene anche più tardi." Ok questo sta a indicare che abbiamo una tempistica perfetta e c'è ancora qualche mese di tempo per far saltare fuori quella che sarà la tua "R".
"Entro i quattro anni dovrebbe comunque essere stabilmente acquisito." Suvvia, non diamoci scadenze che poi mi viene l'ansia da prestazione...
"Il fonema "R", inoltre, è molto spesso prodotto in modo alterato, ad esempio alla francese, la cosiddetta “erre moscia”, anche in base alle cadenze locali.
Tra correggere una "R" alterata ed impostarne una assente, solitamente è più facile affrontare la seconda evenienza." Sai una cosa Alice, peccato, a me piacciono tanto le tue "palole atteate..." (Parole alterate...).
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