venerdì 9 agosto 2013

Tempo e telefonate

Il tempo non basta mai, non bastava quando ero una donna single e men che meno basta ora che ho la mia famiglia. In mezzo agli impegni quotidiani cerco sempre di ritagliare il tempo per le telefonate ad amici e parenti, che spesso avvengono necessariamente mentre sto facendo altro. 
Le telefonate con mia madre sono almeno tre al giorno. La lunghezza è variabile e dipende da una serie di fattori. L'oggetto di solito gira su due tre argomenti: in primis le malattie, nello specifico le sue che sono sempre e comunque le peggiori del mondo, poi si parla di clima, è sempre troppo caldo o toppo freddo, non c'è mai il clima ideale per lei, ed infine si può parlare di cibo, vestiti o altro. Ha, dimenticavo, devo aver rimosso un altro dei suoi argomenti preferiti: i drammi: morti, catastrofi annunciate, disastri... Tua nonna Alice non c'era quando hanno distribuito l'ottimismo... È se te lo stai chiedendo sì è decisamente molto peggio di me!
Le telefonate con mia madre sono sempre impegnative, hanno orari più o meno prestabiliti scanditi più dai suoi ritmi che dai nostri. Di mattina per dire che sia o "sopravvissuti" alla nottata ( non si sa mai, può sempre essere che si sia staccato il vetro della finestra sul letto e ci sia caduto addosso naturalmente uccidendo i e tu, sopravvissuta miracolosamente all'incidente sei rovinosamente caduta per le scale travolgendo anche Heidi e raggiungendo mamma e papà nel viaggio verso l'eternità... All'ora di pranzo per assicurarla sul fatto che non ci ha travolti uno tsunami e nemmeno una valanga e per garantire che mangeremo. E poi nel pomeriggio per confermare che i ladri non sono entrati a casa  nostra lasciando alle loro spalle solo cadaveri e devastazione. Una volta c'era anche la telefonata serale, prima di cena, ma col tempo sono stata costretta ad eliminare a perché non riuscivo davvero ad incastrarla con l'ora di cena e della doccia.
Il problema principale nasce dalla telefonata dell'ora di pranzo che per noi capita verso l'una e a volte anche più tardi e per loro verso mezzogiorno e a volte anche prima. Poiché loro subito dopo il pranzo vanno a dormire è difficilissimo se non impossibile intercettare il momento in cui non sono a tavola e nemmeno a letto... 
Oggi all'una e tre minuti ho malauguratamente interrotto la loro pennichella... Con tanto di parolacce di sottofondo del nonno Mario... Che bel ringraziamento!!!
Dunque fammi capire: se non telefono sono una figlia degenere ma se telefono e li sveglio sono comunque una rompiscatole... Comincia a sorgermi il fondato dubbio che faccia bene tuo zio Giorgio che gli telefona una volta alla settimana e poiché lo fa come gentile concessione, nessuno osa dirgli nulla anche se li sveglia perché se no evita anche quella sporadica telefonata...
E in tutto questo, nessuno ovviamente considera il fatto che, come oggi, io per telefonare a loro non fossi nemmeno ancora andata in bagno ad espletare le mie funzioni vitali...
Credo che provvederò ad eliminare anche la telefonata dell'ora di pranzo...
Lo so che poi quando non ci "saranno più" mi mancheranno e rimpiangerò anche un solo minuto di telefonata però io così davvero non riesco più a gestire le cose.... 
Forse sono una madre migliore della figlia che sono e che sono stata...

1 commento:

  1. Quanto mi ci rivedo nel tuo rapporto con tua mamma. Mia mamma appena la chiamavo la sua prima frase era:"é successo qualcosa?". Sai le volte che ho provato a dirgli che non tutto è sintomo di disastro imminente, ma non ho mai ottenuto nessun cambiamento. Addirittura in alcune telefonate mi diceva che sentiva che stava per succedere qualcosa.. Anche io avevo le telefonate ad orari prestabiliti ed in ogni caso sbagliavo sempre, e mi prendevo pure le sgridate rivolte a mio fratello, perchè ovviamente di lui lei aveva timore reverenziale. Ora non c'è più e mi manca tanto e non c'è giorno che non la pianga. Ma una goccia di ottimismo in più mi avrebbe fatto vivere meglio la sua presenza e sicuramente lei avrebbe vissuto meglio invece di essere continuamente insoddisfatta. Purtroppo io stessa vivo il presente sempre come un divenire (penso sempre a quello che devo fare dopo)..non riesco mai godere del qui ed ora ed è questa la sua eredità.

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