I gelati che si sciolgono subito, la sete che è più forte della fame.
E poi la musica cantata e suonata su un palco assolato mentre tu col tuo vestito a righe e con le tue cuffie fucsia seduta in mezzo ai vips aspetti con ansia "do do do" e poi appena la senti salti sulla sedia e col braccio alzato la canti e la balli...
Il mio vestito lungo che copre e "sembra elegante" e il cappello in testa che ormai ho deciso "fa concerto".
La tua nuova amica Marlene che ha solo due anni ma riesce incredibilmente a intimorirti, i tuoi nuovi "amici" i Counting Crows che a fine concerto hanno fatto il pellegrinaggio da te per regalarti ognuno qualcosa: il plettro, la bacchetta, la scaletta...
I tuoi saluti con la manina mentre sul palco ti vedono, ti guardano e senza smettere di suonare ti fanno uno splendido sorriso, e quella luce negli occhi di papà che vedo solo quando ascoltala musica e che ritrovo con piacere ogni volta che andiamo a un concerto.
Piccoli stralci di una giornata che ho vissuto senza fermarmi a raccontare perché non volevo perdere nemmeno un istante.
Dettagli di un giorno che nemmeno volendo avrei potuto descrivere con le parole perché ci sono sensazioni, colori, odori e suoni che si possono soltanto vivere.
E io oggi sono contenta di averli vissuti tutti fino in fondo.
Vado a dormire con un solo rimpianto: una birra gelata ci starebbe proprio bene, peccato che quando arriveremo in albergo sarà praticamente impossibile trovarla...
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